FESR
Fondo europeo di
sviluppo regionale

Programma di cooperazione transfrontaliera
Italia Svizzera
2007 - 2013
Le opportunità
non hanno confini

Per poter mettere in pratica le attività previste e finalizzare il monitoraggio all’individuazione dei parametri caratteristici di un certo bacino valanghivo è necessario sfruttare l’imponente mole di dati ottenuti nel progetto STRADA.

Infatti, durante lo svolgimento del progetto, si era notata l’importanza che rivestono la posizione e l’estensione delle zone di distacco come input fondamentale per i modelli di dinamica delle valanghe, dal momento che, insieme all’altezza del manto nevoso al distacco, determinano la massa iniziale della valanga. Allo stato attuale, le zone di distacco sono definite in conformità a parametri topografici, ma i risultati di queste analisi non sono sempre soddisfacenti. Nel progetto STRADA si è cercato di migliorare gli algoritmi per la definizione semi-automatica delle zone di distacco, tenendo in considerazione anche la variabilità spaziale del manto nevoso, e in particolare di come questa cambi la morfologia del terreno e la delimitazione della zona di distacco. Lo studio effettuato nel contesto del progetto STRADA parte dall’ipotesi che le valanghe si formano quando il manto nevoso forma superfici omogenee, che facilitano la formazione di strati deboli estesi e quindi permettono la propagazione della frattura su larghe aree. Per caratterizzare la nozione di omogeneità è stato utilizzato il concetto di roughness superficiale. Le roughness del terreno estivo e del terreno invernale corrispondente a diversi scenari di copertura nevosa, sono state calcolate per diverse superfici misurate con tecniche laserscanner all’interno dei siti di misura. I risultati di questa analisi hanno permesso di dimostrare che questo parametro diminuisce con l’aumentare dell’altezza del manto nevoso e che l’estensione delle zone di distacco aumenta con il diminuire della rugosità del terreno, dando prova, per la prima volta, dell’importanza della roughness nella definizione dell’estensione della zona di distacco.
E’ stato inoltre possibile dimostrare che, all’interno di un bacino topografico, le aree a bassa roughness sono distribuite casualmente ad inizio stagione invernale, ma tendono a raggrupparsi con l’aumentare dell’altezza media della neve al suolo. E’ stato, inoltre, possibile dimostrare che questi raggruppamenti a bassa rugosità corrispondono con elevata precisione alle zone di distacco effettivamente occorse nel sito per lo scenario nevoso di competenza. In conclusione, è possibile affermare che l’informazione combinata tra altezza del manto nevoso e corrispondente rugosità del terreno è di fondamentale importanza per il miglioramento degli algoritmi di definizione semiautomatica delle zone di distacco. Questi nuovi parametri sono stati utilizzati per lo sviluppo di un tool per l’identificazione semiautomatica delle aree di distacco.

Pertanto, l’attività 1) presuppone il monitoraggio dei parametri caratteristici che regolano i fenomeni valanghivi, sui siti sperimentali (quali VDLS, P.ta Seehore…), in relazione al contesto climatico ed alle caratteristiche del manto nevoso. Occorrerà, infatti, definire, tramite un’analisi critica, quali sono i parametri da monitorare e attraverso quali strumenti e metodologie è più efficace quantificarli. La scelta dei parametri da monitorare verrà definita anche in base alle dimensioni ed alle caratteristiche del sito monitorato: da qui l’interesse di poter raccogliere dati sia su un sito di grandi dimensioni, come la VDLS, sia su un sito di piccole dimensioni, come P.ta Seehore.
Per esempio, per la caratterizzazione del manto nevoso su siti di piccole dimensioni, come il Seehore, potrebbe essere sufficiente la misura puntuale dell’altezza di neve al suolo oppure della temperatura, mentre, per un sito di grandi dimensioni, come VDLS, potrebbe essere necessario avere più punti di misura lungo il percorso.
A questo proposito, verranno analizzati i dati rilevati pre e post evento durante la stagione invernale a disposizione. Nel caso non dovessero verificarsi eventi significativi nei siti pilota, saranno analizzati i dati di eventi valanghivi delle passate stagioni, nell’ottica del perseguimento degli obiettivi dell’attività di progetto e cioè la definizione dei parametri da individuare come caratteristici per il monitoraggio di un bacino valanghivo.
In particolare, nell’attività 1) di progetto è previsto il monitoraggio dei seguenti parametri caratteristici, quali ad esempio Hs; trasporto eolico della neve; temperatura dell’aria e del manto nevoso disturbato ed indisturbato; erosione del manto nevoso a seguito di un evento valanghivo, mediante straw/pipe test; granulometria del deposito; densità della neve mediante realizzazione di profili nivologici, da eseguire all’interno del manto disturbato ed indisturbato; contorno della superficie valanghiva, mediante GPS; durezza degli strati…
Per poter reperire i parametri necessari alle finalità di cui alla presente attività, oltre ai dati ottenuti da rilievi manuali, saranno analizzati i dati scaturiti anche tramite tecniche di remote sensing, quali ad esempio laser scanner, fotogrammetria, telecamera termica, foto e video ripresi durante l’evento valanghivo, nonché i dati di pressione, temperatura e velocità registrati dall’ostacolo strumentato al passaggio della massa nevosa …
Infine, si potranno formulare differenti scenari secondo le differenti condizioni presenti all’interno del bacino, ponendo particolare attenzione alla temperatura della neve ed alla rugosità del terreno. Per esempio, si prenderanno come dati di input delle simulazioni le altezze di distacco, per differenti tempi di ritorno, ricavate dall’Aggiornamento dello studio sugli innevamenti sul territorio valdostano, prodotto sviluppato all’interno del progetto STRADA, e le corrispondenti aree di distacco ricavate mediante il tool della roughness, che si basa sull’altezza del manto nevoso al suolo. Anche in questo caso, gli scenari, preliminarmente sviluppati e validati sui siti sperimentali saranno validati anche su casi reali del territorio regionale. Tale estensione sarà possibile anche mediante l’utilizzo dei dati del catasto valanghe su eventi estremi.

 
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